Descrizione:
Tanara chiede ragguagli intorno all'indisposizione che da tempo affligge la moglie e le suggerisce di tornare a"respirare l'aria di Langhirano", invia del denaro, afferma che non resterebbe in Francia per nessuna cifra ("I galloni d'oro sono un ben meschino compenso pel soldato che della libertà se dalla sua patria non li riceve!). Chiude ricordando che "oggi compie il settimo anno della nostra unione"

Trascrizione:

         Plombiers 10 del 1871

         Virginia Carissima

Soltanto ieri a sera a Sombernon mi fu
recapitata la tua del 31 ultimo dicembre.
         Sento e veggo dai caratteri che sei sem-
pre indisposta; ma insomma si può
sapere che razza d’indisposizione è la
tua? Un’altra domanda. Con licenza
dei medici, non sarebbe meglio che tu
ritornassi a respirare l’aria di Lan-
ghirano vicino alla tua famiglia? E ciò
anche pel disturbo che la Zuarina può
arrecare alla famiglia Romanini.
A quest’ora dovresti aver ricevuto una quan-
tità di mie lettere spedite subito dopo il Na-
tale. In esse vedrai il modo di
impiegare il denaro che hai a tua di-
sposizione. Anche Valenti e Violi lo sanno.

O Censo sicurissimo. O Negozio. O Cas-
sa di risparmio. Tutto pel meglio.
Vassari per le 100 lire ha scritto alla fa-
miglia subito. Non ho ancora ri-
cevuta la lettera di Romanini per
Tonelli, però ieri ed oggi ha avuto da
me lire 15. Ho date anche a
Fava Lanfranco “ 10
Alberti Guido    “ 10
Gerbella          “ 10
Baldi               “ 15
darò le solite 15 lire a Bovastelli.
Ho dato le lire 5 a Pianforini già da
diversi giorni. Anche a Lanini
ho pagato le 15.
Intorno poi alle tue idee circa il fu-
turo, se le cose andranno bene, devi
sapere che sono in Francia uni-
camente per sostenere con tutte

le mie forze la repubblica durante
la guerra. Del resto non rimarrei
in questo paese se mi regalassero
il magnifico Castello di Mac-Maon
che da un reddito di 500 m. lire all’
anno. Oh il Cielo della nostra Ita-
lia nol troverò mai che in Italia? I
galloni d’oro sono un ben meschino
compenso pel soldato della libertà se
dalla sua cara patria non li [non si
capisce]! Dunque all’avvenire lascia
che pensi io. Tu pensa a rimetter-
ti e bene. Ho anch’io la tosse da 50
giorni eppure non vi bado e tiro
dritto. Dico sempre, la curerò a Casa;
me la farà passare mia moglie e la
mia dilettissima Zuarina.

        Cosa paghi delle Lettere?
La piega che prendono le faccende
guerresche è delle migliori. Se Pari-
gi resiste un mese ancora, noi
siamo a cavallo. I prussiani saran-
no costretti a chiederci il permesso
di lasciarli andare alle loro case
anche a piedi.
Speriamo dunque e lavoriamo.
Nessun malato dei nostri. Tutti sani.
Saluta Romanini e famiglia
Un bacio a te e alla Zuarina
                        Dal vostro aff.mo
                        Faustino
Virginia
       mentre chiudo la lettera mi viene
a mente che oggi compie il settimo
anno della nostra unione. Facciamo
voti perché gli anni avvenire siano più
felici!

[sul lato]
D’ora inanzi scriverai
tu a chi ne deve dare.
Verso la metà del mese