Descrizione:
Tanara, informato della morte del padre, si dice dispiaciuto e sorpreso che nel testamento non venga chiarito che il "possesso del caffè" spetta a Faustino e non a Teresa (la sorella?). La informa dell'arrivo di Gigino (il fratello di Virginia). Le comunica di spostarsi da Condino a Tiarno

Trascrizione:

         Condino, 19 Luglio 66

Virginia Carissima

      Il doloroso annunzio della morte di
mio padre mi è giunto in un momento ter-
ribile. Sì cara mia, la tua del 13 corr.te
l’ebbi ieri a sera, quando io stava com-
binando un servizio di esplorazione
notturna oltre il Chiese. Immagina
ora con che cuore posso essermi accinto
ad una impresa cotanto difficile! Certa-
mente che simile nuova me l’aspettavo
ad ogni arrivo di corriere. Dalla mia
partenza ad oggi, il presentimento crude-
lissimo che non l’avrei più veduto,
non mi ha abbandonato mai. Pace
a lui.
      Io non so comprendere come mio pa-
dre, allorché stese il suo testamento, non
abbia fatto cenno del possesso che ho io

del caffè, pel quale ho sborsato settanta-
cinque napoleoni d’oro. Io, unico figlio,
non ho pensato mai di munirmi di
un documento che giustificasse la di-
chiarazione che ora ti faccio, ma che ho
detto a te ed agli amici le mille volte
senza però avere la minima diffiden-
za verso le intenzioni del mio povero
padre. Comunque, io credo fermamente
che la Teresa, non possa accampare nes-
sunissimo diritto sul caffè, anche quando
non sia citato nel testamento.
         Io sarei ben contento che ti occupassi
nel caffè, ciò sarebbe per me motivo
di conforto.
         Mi preoccupo che ove ti abbisognassero
da me dichiarazioni, autorizzazioni od
altro in forma legale per qualunque
evenienza, io non ti potrei servire
perché siamo in paese fuori del territo-
rio dell’attuale Governo nostro e poi diffi-
cilmente si troverebbe un notaio.

Laonde non potrei farlo che in modo
privato. Senti dall’amico D.r Stocchi e ri-
spondi. Per ora le nostre poste, o uffizi
postali non oltrepassano il confine le-
gale; le lettere ci pervengono per una
speciale combinazione, ma nulla è si-
curo. Ciò per norma di chi intendesse
spedire vaglia a qualche parente.
Dirai a’ tuoi che Gigino è finalmente
con me e sta benissimo. Questa sera
io lascio Condino per tentare un
movimento su Tiarno; essendo in-
dispensabile interessarsi il più possi-
bile onde arrivare a Trento prima
di Cialdini. Gli ostacoli sono forti,
il nemico è dappertutto e numeroso;
noi siamo in maggior numero, ma
in pessime posizioni e male in arnese.
Non ci accompagna che la Stella
di Garibaldi ed il sentimento del dovere.
Come ti dicevo in altra mia la
guerra è sul finire. Presto ci rive-
dremo e credimi per non distaccarci
mai più, crepi o viva l’Italia.

Ogni volta che mi scrivi, non dimenticare
di notare la data dell’ultima che avrai
ricevuto da me.
L’indirizzo nuovo è questo:
T.F. Maggiore Com.te
il 4° Battagl.e del 6° Reggimento
Corpo volontari / Condino /
                      ibi vel ubi
Di politica dunque non nè parliamo.
Perché non mi dici se ti hanno pa-
gato la mesata di Giugno? E dell’al-
tro certificato che v’ho spedito in seguito
alla lettera di Costa da Storo, perché
non dici verbo?
           Ricambiandoti l’amoroso bacio
                  credimi tuo sempre
                        Faustino